Il randagismo, un problema sociale… tra ignoranza e rassegnazione!

CarcassaNovoli (Le) – L’estate trascorre velocemente ma sui muri del paese sono ancora affissi i manifesti che sensibilizzano la popolazione a scongiurare ogni qualsiasi possibilità di abbandono dei nostri amici a quattro zampe; gli Amministratori cittadini si dicono soddisfatti per come siano andate le cose (solo tre segnalazioni di presunto abbandono brillantemente risolte grazie al lavoro sinergico delle autorità competenti – Polizia Municipale, al comando del dr. Raffaele Paladini, AUSL – dell’associazione “Libellula Rossa” responsabile della gestione del canile sito in via Veglie, a Novoli, insieme alle tante volontarie presenti ed operanti sul territorio).

Nell’ultima settimana, però, alcuni fatti hanno indotto alla preoccupazione il consigliere delegato al randagismo, Giovanni De Luca, tanto da indurlo a convocare una riunione operativa insieme ai comandanti Paladini e Cannizzo (quest’ultimo dirige la locale stazione dei Carabinieri).

Per quanto non sussistano elementi che supporterebbero l’ipotesi di violenza sugli animali (i corpi, infatti, sembrerebbero essere stati bruciati successivamente alla morte dei cani), si è legittimati a pensare che, nella migliore delle ipotesi, l’abbandono di un cane morto sul ciglio di strade di campagna resta pur sempre un reato perseguibile dalle norme vigenti nel nostro Paese.

In soli sei giorni, infatti, ben due carcasse di cani di razza sono state ritrovate abbandonate (una in agro di Campi ed un’altra nei pressi di via Trepuzzi, a Novoli), semicarbonizzate ed in avanzato stato di decomposizione; altri due cani di proprietà, poi, vengono individuati dai Vigili Urbani di Trepuzzi, mentre vagavano per le vie del paese e riportati a Novoli dopo l’opportuna identificazione dei proprietari effettuata grazie al microchip.

La prevenzione è anche “figlia” della formazione. Non si può prescindere dall’educare le giovani generazioni al rispetto della natura, degli animali domestici, soprattutto, insegnando ai bambini come  conoscerli, rispettarli, viverci in sicurezza. Parte da questa priorità lo spunto del consigliere De Luca che scrive al collega, Pasquale Palomba, assessore delegato alla Pubblica Istruzione, affinché si pongano in essere tutte le condizioni per improntare un percorso formativo basato su principi della zooantropologia didattica, mediante il coinvolgimento della Scuola di primo e secondo grado.

Interpellato in tal senso, lo stesso De Luca, riferisce: “Servirà rieducazione, certo, ma anche repressione dei reati, mediante il potenziamento dell’ordine pubblico. A tal fine si sta pensando ad una convenzione con un’associazione zoofila che dia luogo ad un censimento, soprattutto nelle campagne, degli animali non microchippati. E poi bisogna trasferire le competenze all’Unione dei Comuni. Questo è un problema che va condiviso ed affrontato con un forte coordinamento territoriale. Mi presenterò al tavolo dei Sindaci ed al Consiglio dell’Unione con un progetto. Prestissimo”.

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