Memoria e arte a Novoli, fino al 13 novembre in mostra le opere del maestro Mazzoccoli. Tra l’indifferenza di molti, ieri l’inaugurazione

Cartapesta in divisa militareNovoli (Le) – Le sale dello storico Palazzo Baronale di Novoli, da ieri sono occupate da numerosi piccoli ospiti. Elegantemente vestiti in alta uniforme storica del periodo della grande guerra, accompagnano i visitatori tra le varie stanze in un percorso che rievoca stupore e meraviglia, come simboli di un periodo lontano, ma non troppo, pronte a riportare alla memoria il nostro vissuto.

“La Memoria diviene Presenza – Un viaggio tra storia e arte”, il titolo scelto per la mostra di opere di cartapesta del maestro Gianni Mazzoccoli, già sottufficiale dell’esercito, Arma di Cavalleria, a riposo, racchiude molto bene il concetto che l’esposizione intende trasmettere.

Una mostra grazie alla quale sarà possibile osservare le fedeli riproduzioni in cartapesta delle uniformi dei soldati e di quanti prestarono servizio durante la Prima Guerra Mondiale: Esercito, Marina, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Vigili del Fuoco.

L’esposizione è stata inaugurata, con il consueto taglio del nastro, mercoledì 3 novembre, poco dopo le 19, dal Sindaco di Novoli, Gianmaria Greco: “Questa iniziativa segna l’inizio delle celebrazioni del 4 novembre, un progetto che ha trovato approdo perfetto in questa data, molto sentita da tutti i novolesi. Ringrazio il maestro Mazzoccoli, le sue realizzazioni onorano la storia familiare e i trascorsi professionali dell’artista, inoltre si inseriscono a pieno titolo nel novero delle scuole tematiche di scultura e pitture che attirano sempre più l’attenzione di critici e appassionati. In linea con le politiche culturali della nostra amministrazione, la mostra si inserisce nella via di sperimentazione e conoscenza di nuove opere artistiche che i cittadini avranno modo di apprezzare in questi giorni”.

La memoria diviene presenza InaugurazioneMostra fortemente voluta anche dal Presidente del Consiglio Comunale Giovanni De Luca che ne ha curato l’organizzazione non tralasciando i dettagli: “La presenza di questa mostra è sintomatica dell’interesse di Novoli per la storia. In questo modo abbiamo voluto iniziare un percorso che prevede il recupero della nostra memoria, il ricordo dei giovani novolesi, che hanno immolato la vita all’onore della patria. La mostra, inoltre, non ha solo valore celebrativo, ma anche riflessivo, perché spinge tutti noi a combattere l’oblio della memoria, pericolo che in questi tempi aumenta sempre di più. Ringrazio personalmente il maestro Mazzoccoli, che oltre ad essere un esperto artista, si è rivelato un uomo gentile e ricco di doti spirituali, delle quali è instancabile ambasciatore. Non solo simboli di guerra, quindi, ma anche simboli di valori importanti come l’uguaglianza che il significato stesso di uniforme sta ad indicare”.

La mostra, che resterà aperta fino al 13 novembre, è il frutto di un’accurata e minuziosa ricerca etnografica dello stesso artista, presso l’ufficio Storico dello Stato Maggiore e in numerose altre biblioteche; ogni dettaglio presente sulle statuine, dunque, nasconde al suo interno un lungo percorso di recupero e studio.

“Devo un grazie a mio padre – ha dichiarato il maestro Mazzoccoli – poiché fina da bambino mi ha trasmesso emozioni fortissime nel vederlo dipingere. Grazie di cuore anche a Novoli, al Sindaco e Giovanni De Luca, che mi ha commosso con la sua dedizione e il suo fondamentale contributo. La mia arte nasce come presepiale, successivamente poi ho voluto discostarmi dalla tradizionalità, occupandomi di un tema inconsueto, quello delle uniformi storiche della nostra Italia. Nella mia ricerca ho approfondito la conoscenza dell’uniformologia e quindi la sua storia che va dal 1700 ad oggi. Posso affermare che dopo una vita lavorativa, essendomi accostato alle arti, ne è nata una seconda, per me sorprendente perché ho trovato impulsi interiori ed emozioni tali da appagare la mia intima essenza.”

Una mostra storica in una cornice di altrettanto valore, tanto che quasi sembra intimidire chiunque voglia avvicinarsi per saperne di più su quello che accade al suo interno. In una giornata come quella di ieri ci si sarebbe potuti aspettare un grande afflusso, vista l’occasione preziosa che veniva offerta.
Eppure sembra che, ancora una volta, questa sia sfuggita ai più. In tal senso, come tutto ciò che riguarda il collettivo, le Istituzioni hanno una grande responsabilità, che può talvolta rivelarsi anche con la sola presenza; invece si deve registrare l’assenza di gran parte della maggioranza in Consiglio Comunale e, ancora una volta, la totale – quanto scontata – assenza delle forze di opposizione. Di riflesso, anche la cittadinanza non sembra ancora sentirsi realmente coinvolta in queste manifestazioni, che non sono fine a sé stesse, ma puntano ad offrire un servizio ad essa e al territorio. Non aiuta, certo, la presenza altalenante e piuttosto estemporanea di eventi culturali, probabilmente dovuta anche alla mancanza di una vera e propria offerta organica da parte dell’assessorato alla cultura, eccezion fatta per i noti giorni in prossimità della festa patronale di Sant’Antonio Abate.
Troppo spesso, sono i privati o le singole associazioni ad avocare a sé la paternità di iniziative – siano esse culturali o ludiche -, quando invece, sarebbe necessario ,oltre che auspicabile, promuovere con costanza queste attività in tutto il corso dell’anno, sviluppandole nell’ambito di un progetto culturale unitario e coerente.

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