Lecce – Serena Corrao, artista poliedrica e versatile, ha illuminato la serata e la città, il 14 agosto scorso, con uno spettacolo di poesia e musica nella suggestiva cornice del giardino dell’ex Conservatorio Sant’Anna, a Lecce, per la rassegna “Qui se mai verrai …. il Salento dei poeti” .
Su invito di Piero Rapanà, attraverso il Fondo Verri e con il patrocinio del Comune di Lecce, l’artista originaria di Brindisi, leccese di adozione, dalle origini familiari anche campane e salentine, ha incantato ed infiammato una platea variegata e attentamente partecipe. La scrittrice , vincitrice di diversi premi di poesia in Italia, come il primo premio a Pisa sezione racconti alla XII edizione del concorso artistico letterario bandito da MDS Editore Area Protetta, ha interpretato a livello teatrale, con la leggiadria del suo corpo e col canto della sua voce sensuale e vibrante, alcuni brani della sua ultima opera “Geco e altri racconti d’eros e d’amore” (Tracce e Ombre ed., 2024, pp. 122) accompagnata dal polistrumentista Vito De Lorenzi.
Gli strumenti a percussione come tamburi e tamburelli risuonavano come i battiti del cuore e le letture su base erotica diventavano man mano sempre più leggere, ma allo stesso tempo bramose. De Lorenzi esperto di tradizioni musicali extraeuropee, è specializzato in musica di tradizione orale di matrice colta e di matrice popolare, docente di musica (percussioni) presso il conservatorio Tito Schipa di Lecce.
Serena Corrao ha interpretato alcuni brani di Geco, opera che risveglia la forza creativa dell’universo. La scrittrice , oltre ad essere docente di scuola secondaria e councelor, vanta una creatività a tutto tondo essendo anche autrice di poesia delicata e sensuale (come ad esempio nel libretto “Fiato Minimo” per Musicaos Editore). Nella sua vita ella vanta due master in ambito filosofico in Scozia e a Roma, dottorati di ricerca ed esperienza universitaria in ambito etico-morale all’Università del Salento.
Serena, quasi a sfidare i dogmi e le realtà precostituite, dona nella sua opera espositiva al femminile la forza creativa e sovvertiva. Il femminile diventa l’arké che permette a Dio creatore di sperimentare in un’ ideologia fluida e quasi dissacrante, la nascita di un altro/a da sé dapprima simile e poi dissimile e complementare per favorire la crescita e la rigenerazione della Natura. L’artista dipinge in “Creazione “ una Eva che genera Adamo da sé come una madre col proprio figlio e un Padre Dio che scopre e riscopre alla fine la bellezza in Eva lasciandole spazio e tempo .
Sulla scia de La voce di Maria, la poetessa descrive una Sacra Famiglia che genera amore e legami su sensazioni e percezioni assolute e mistiche, ma anche finalmente sul piacere reale di vivere e stare assieme e crescere assieme .
Serena crea e ricrea bellezza, in un incalzare crescendo di pathos e sensazioni di rifiorire; ella ha saputo donare alla platea momenti densi di passione, entusiasmo e voglia di vivere. Un compito eroico quello che si pone l’artista: liberare come semi che si sprigionano e librano nell’aria dal grigiore della quotidianità, dall’affanno delle nevrosi e dalla prigionia angusta delle nostre realtà, idee di libertà creativa, fecondazione e di rinascita che sfidano la storia e nella storia si immergono in toto, per riassaporarne gusto e sfumature. La natura simbolo di salvezza eterna da cui afferire e a cui tendere in un gioco di continuo sbocciare e fluttuare , che dona pace e rigenerazione.
Serena Corrao narra e vive uno slancio erotico in senso lato frutto della decisione di trasformare il dolore e i mille impulsi alla rabbia, sconfitta, sfiducia che provengono dalla società per continuare a giocare con rinnovata freschezza e speranza il gioco della vita.
Francesca Giannelli