
Rispondere a queste emergenze è lo scopo di Arci Lecce Solidarietà, che in aggiunta all’accoglienza, fornirà agli ospiti supporto legale, psicologico e sociale, con l’affiancamento di mediatori anche durante la permanenza in famiglia e che si occuperà degli accompagnamenti presso gli enti preposti, come questura, Asl o scuole. I percorsi in famiglia avranno la durata di 4 o 5 mesi ed offriranno ai beneficiari un’opportunità unica di inserimento sociale e di avviamento all’autonomia all’interno di un contesto del tutto nuovo.
“L’incontro e la conoscenza reciproca regaleranno, anche alle famiglie ospitanti, un’esperienza umana unica – spiega Anna Caputo, presidente di Arci Lecce Solidarietà -, a contatto con una cultura millenaria ben diversa da quella che gli estremisti, attualmente al governo a Kabul, vorrebbero imporre in quel Paese, martoriato da guerre e occupazioni senza fine”.
Proprio in virtù di questi progetti di accoglienza, nel mese di Novembre Arci Solidarietà ha lanciato una campagna fondi denominata “Call for Afghanistan: corridoio per la libertà” per poter amplificare il più possibile l’invito a fare delle piccole donazioni a sostegno dell’importante azione umanitaria promossa dall’associazione.
L’ammirevole intento di Arci Lecce è quello di fornire aiuti concreti ai più bisognosi dall’altra parte del mondo, in un territorio che vive una situazione precaria, di cui quasi nessuno sembra interessarsi, coinvolgendo le tante persone che nei mesi scorsi si sono sentite solidali con il popolo afghano e orientate ai percorsi di accoglienza, per dare loro la possibilità di fare qualcosa di concreto che possa garantire un’occasione di rinascita e un futuro libero da violenze e paure.