
Ma non è tutto. 11 anni dopo, sempre il 31 Marzo, un altro omicidio. Il copione è lo stesso: due colpi di pistola, sferrati sul portone della sua abitazione al direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, Francesco Marcone, definito “eroe borghese” del Sud che lottava contro la corruzione e la cosiddetta “mafia del mattone”.
Pochi giorni prima della sua uccisione, Marcone aveva depositato, presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia, un esposto con cui denunciava il sistema e la rete di relazioni mafiose alla base di un’imprenditoria spregiudicata. Anch’egli era un personaggio scomodo, voleva vederci chiaro in un contesto di omertà generale, funzionari pubblici corrotti e mafia in cui regnava il buio. Tuttavia, ancora oggi, a distanza di 26 anni, non sono stati individuati né il volto né il nome di mandanti ed esecutori dell’omicidio e la figlia Daniela, vicepresidente dell’associazione Libera, porta avanti la sua battaglia per chi, come lei, non ha ancora avuto verità e giustizia. “È importante ricordare tutti i loro nomi – ci dice con convinzione – non solo per piangere. Il dolore è giusto, ma ci deve far fare uno scatto in avanti. Mio padre amava la sua terra, lo Stato, fino a dare la vita. Tocca a tutti noi ora darci da fare”.
Nonostante gli impedimenti e le limitazioni imposte dalla pandemia, anche quest’anno la memoria di Renata e Francesco è stata onorata a dovere. Nello specifico, a Nardò si è svolta in mattinata una cerimonia di commemorazione, nei pressi del monumento eretto in onore di Renata all’interno del cimitero, a cui hanno presenziato anche il sindaco di Galatone, Flavio Filoni, e numerose autorità. Anche Foggia ha ricordato Francesco Marcone. Il Comitato Vola Gino Lisa ha proposto alle autorità locali di intitolare l’aeroporto all’”eroe borghese”, a seguito di un concorso dal titolo “Liberi di volare” che ha coinvolto il sistema scolastico territoriale con lo scopo di rilanciare l’immagine dell’aeroporto foggiano in occasione della sua prossima apertura.
Il ricordo di queste personalità si è trasmesso nel tempo grazie all’impegno delle famiglie, volto a colmare le lacune che la storia ci consegna, poiché “il passato raccontato bene, forse, può riscattare il nostro presente e proteggere il nostro futuro” per citare le parole di Daniela Marcone.