L’apertura con il ministro Gilberto Pichetto Fratin. Attesi anche il ministro Adolfo Urso, i senatori Carlo Calenda e Matteo Renzi e il vicepresidente della commissione europea Raffaele Fitto
Lecce – La città di Lecce si prepara ad ospitare la XIII edizione del Festival dell’Energia, il principale evento nazionale del settore. La manifestazione, ideata e diretta da Alessandro Beulcke e prodotta da Qubit Italy, nasce per dare spazio ad un confronto ampio, serio e libero da ideologie su un tema che troppo spesso viene affrontato in modo tecnico, settoriale o ideologico. L’energia non riguarda solo la nostra vita e il nostro benessere, ma è anche cultura, economia e politica. E oggi, in un mondo attraversato da tensioni crescenti, e uno scenario globale sempre più frammentato è diventata anche una questione di sicurezza.
La città di Lecce si conferma così capitale dell’innovazione e della cultura energetica, offrendo uno scenario unico per un appuntamento di rilievo nazionale. Tutti gli eventi, aperti e gratuiti, si terranno nelle principali sedi del centro storico: dal Teatro Apollo all’Ex Convitto Palmieri, dal Teatro Paisiello alle Officine Cantelmo, dal Castello Carlo V ai Chiostri Teatini.
Il Festival si avvale di un Comitato d’Onore di alto profilo, presieduto da Chicco Testa, e composto da autorevoli rappresentanti del mondo economico, scientifico, culturale e istituzionale: Paolo Arrigoni, Franco Bernabè, Marta Dassù, Ferruccio De Bortoli, Luciano Floridi, Paolo Gentiloni, Giovanna Melandri, Adriana Poli Bortone, Fabio Pollice, Ermete Realacci, Nathalie Tocci. Il comitato ha il compito di orientare i contenuti e assicurare un approccio interdisciplinare, innovativo e super partes. Il Comitato Scientifico è invece composto da Sissi Bellomo, Simona Benedettini, Guido Bortoni, Corrado Clini, già Ministro dell’Ambiente, Arturo De Risi, Patrizia Feletig, Rosa Filippini, Fulvio Fontini, Jacopo Giliberto, Matteo Leonardi, Davide Tabarelli e Giuseppe Zollino.
“Regione Puglia sostiene fortemente il Festival dell’Energia, una manifestazione unica che promuove momenti di dibattito, confronto, e visione dedicati ad un settore cruciale per lo sviluppo del Paese. La Regione Puglia sta puntando molto sulla decarbonizzazione del sistema di produzione di energia elettrica e sulla sostenibilità privilegiando interventi di revamping e repowering degli impianti esistenti, accanto a politiche di riduzione dei consumi energetici attraverso la strategia dell’idrogeno e le comunità energetiche. Crediamo che una manifestazione come questa, capace di unire i massimi esperti del settore e le aziende più innovative che operano nel settore, possa contribuire attivamente a disegnare le rotte future del nostro Paese in materia di energia” – commenta Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Puglia.
“Dopo dodici edizioni di grande successo, il Festival dell’Energia ritorna con nuove ambizioni e obiettivi e ricomincia a farlo nella città che rappresenta il suo luogo di nascita: Lecce. In uno scenario globale sempre più complesso è indispensabile una manifestazione che sappia dare spazio a un ampio confronto su temi cruciali dalla sicurezza energetica, alla neutralità tecnologica, alla transizione energetica. La nostra città – con il piano d’azione per l’energia sostenibile – porta avanti una proposta concreta in questa direzione. Lecce torna quindi a essere la sede dell’innovazione e della cultura energetica nazionale, attraverso una “tre giorni” di incontri, talk, performance e spettacoli culturali. Un palcoscenico ideale per ospitare figure istituzionali ed esperti di primissimo livello. Il Festival coinvolgerà l’intera città e si pone l’obiettivo di essere uno spazio aperto, dove ascoltarsi e confrontarsi, attraverso un approccio divulgativo, accessibile a tutti.
L’obiettivo delle istituzioni – che è anche un dovere morale nei confronti dei cittadini – è fare in modo che il processo di transizione energetica conduca a vantaggi effettivi per le comunità, non solo in termini di tutela ambientale ma anche economici. Progresso e innovazione devono sempre assecondare questo principio. Il Festival dell’energia sarà dunque l’occasione per focalizzare il dibattito sui grandi temi del momento, rendendo la comunità partecipe delle trasformazioni che cambieranno il nostro modo di vivere” – afferma Adriana Poli Bortone, Sindaco di Lecce.
“Le straordinarie innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, il rapido e costante mutamento del contesto geopolitico globale, l’emergenza climatica e la crescita demografica rappresentano temi cruciali che richiedono profonde riflessioni e, al contempo, il massimo impegno nella diffusione di un’informazione consapevole e rigorosa. Il Festival dell’Energia non è un evento come gli altri. È un crocevia dove l’informazione incontra la scienza, dove la politica si confronta con l’impresa, dove si costruisce una cultura condivisa dell’energia” – sottolinea Alessandro Beulcke, ideatore del Festival dell’Energia. “Un luogo aperto, plurale, dove con passione e con rigore proviamo ad immaginare l’energia del futuro: sostenibile, accessibile ed efficiente”.
13 Talk per una cultura condivisa dell’energia
Ad aprire la tre giorni di lavori sarà la presentazione della ricerca “Italia: Energia Sicura?” (29 maggio Teatro Apollo ore 11) realizzata da Inspiring Research in esclusiva per il Festival. L’indagine, tesa a comprendere il livello d’informazione, attitudini, opinioni sulle tematiche energetiche e specificamente sull’ambito della sicurezza energetica evidenzia ad esempio come 8 italiani su 10 dichiarano di avere sensibilità su questo tema, ma solo il 23,8% lo conosce in profondità. I risultati saranno discussi in
occasione del Talk “Energia Possibile, Energia Necessaria” che vede la presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.
Oggi l’Italia, pur avendo le competenze, le imprese e le risorse per essere protagonista nella transizione energetica, resta ancora troppo dipendente dalle importazioni: solo il 22,5% dell’energia che consumiamo viene prodotta nel nostro Paese, contro una media europea del 39,5% (fonte: Eurostat, 2023). Ed è proprio dalla consapevolezza di queste fragilità che occorre partire per costruire un sistema energetico più solido e autonomo e che sfrutti un mix equilibrato di soluzioni: dalle rinnovabili, alle reti intelligenti, ai biocarburanti, all’idrogeno, ma anche nucleare che, dopo anni di rimozione ideologica, sta tornando al centro del dibattito.
Il Ministro delle Imprese e Del Made in Italy Adolfo Urso interverrà nella prima giornata dei lavori nel panel “Un futuro d’Acciaio” (29 maggio Ex Convitto Palmieri ore 16.00) dove verrà presa in esame la domanda di acciaio innovativo e sostenibile e saranno evidenziale le tendenze e le prospettive nell’industria siderurgica contenute nell’European Steel Action Plan. E ancora una riflessione sul ruolo strategico del gas nell’immediato futuro con il Senatore e Leader di Azione Carlo Calenda, Il presidente della Commissione Ambiente e Clima del Parlamento Europeo Antonio Decaro e Luca Schieppati,
Managing Director di TAP (29 maggio ore 17.00 Ex Convitto Plamieri). A chiudere i talk della prima giornata una riflessione sul futuro del fotovoltaico in Italia tra decarbonizzazione, risparmio e burocrazia. L’energia solare è una delle chiavi per la transizione energetica in Italia, ma tra costi, autorizzazioni e opposizione locale (NIMBY), il settore affronta ancora molte sfide (29 maggio ore 18.00 Chiostri Teatini).
Analizzare gli effetti globali delle crisi energetiche sarà al centro della seconda giornata del Festival dove sono attesi tra gli altri il Senatore della Repubblica italiana Matteo Renzi, l’ambasciatore inviato speciale italiano per il corridoio Imec Francesco M.Talò (30 maggio ore 10.00 Teatro Apollo= e il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto che, in un dialogo con Guido Bortoni, offrirà la sua visione su come conciliare lavoro, ambiente, produttività e sostenibilità in relazione agli obiettivi 2030 (30 maggio ore 11.30 Teatro Apollo). Anche la mobilità rappresenta un focus cruciale: l’elettrico ha fatto passi da gigante in Italia e sono stati istallati oltre 64.000 punti di ricarica pubblici entro la fine del 2024. Come cambia il modo di muoversi nelle città e nei territori tra elettrico, idrogeno e micromobilità, trasporti pubblici intelligenti e intermodalità sarà al centro della discussione (30 maggio ore 11:00 Ex Convitto Palmieri). E ancora il “fattore Cina”. Con la rivoluzione verde fatta di fotovoltaico, eolico, mobilità elettrica e nucleare, la Cina è la Nazione che spende di più per la transizione energetica con 1.600 miliardi di dollari solo negli ultimi 2 anni e l’obiettivo di emissioni zero entro il 2060. Ne discutono Silvia Francescon del Think Thank Ecco assieme a Corrado Clini, e all’Ambasciatore Cinese in Italia Jia Guide (30 maggio ore 17.00 Chiostri Teatini).
Nella giornata di chiusura sarà affrontato il tema della povertà energetica (31 maggio ore 10.30 Ex Convitto Palmieri) che – nel mondo – riguarda 700 milioni di persone che non hanno accesso all’energia e in Italia colpisce ben 2 milioni di persone. E ancora una riflessione sul Piano Mattei (31 maggio ore 11.30 Ex Convitto Palmieri), in un dialogo a più voci sulle opportunità aperte dal piano per lo sviluppo congiunto tra sicurezza energetica, innovazione e formazione.
Energia e Cultura: Alessio Boni e Roberta di Mare protagonist i del reading concert “Energia. Una Storia Umana”
Il Festival torna a includere anche una sezione dedicata al legame tra energia e cultura con spettacoli teatrali e musicali, presentazioni di libri ed eventi serali aperti al pubblico. Venerdì 30 maggio alle ore 21 andrà in scena presso il Teatro Apollo la performance Teatrale Originale “Energia. Una Storia Umana” con l’attore Alessio Boni e la compositrice e pianista Roberta di Mario per la Regia di Riccardo Mazzon.
Un viaggio di parole, musica e immagini che vuole coinvolgere e far riflettere sul nostro rapporto con l’energia. Energia intesa come esistenza, conoscenza, comunicazione, emozione. Energia del corpo, del cuore e del cervello, energia delle macchine, degli elementi e dell’invisibile. La potentissima energia del linguaggio artistico che arriva laddove forse un dibattito non può arrivare, e che attraverso l’emozione scatena magia ed energia in chi ascolta. Dalle ultime scoperte in fatto di fisica agli antichi miti, dalla chimica del DNA alle tecnologie, un viaggio di voce e suono per capire le ragioni della fame di energia che da sempre distingue il Sapiens dagli altri viventi del nostro pianeta. Testi originali dell’autore Rai Riccardo Mazzon, regia di Riccardo Mazzon e Alessio Boni, musiche originali di Roberta Di Mario, oltre ad incursioni classiche di J.S Bach, W.A.Mozart, L.V. Beethoven.
Le presentazioni di Libri: Carlo Stagnaro, Biagio Longo, Francesco Rutelli e Michele Scoppio
29 maggio 17.00 – 18.00
Capitalismo di Guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne).
L’autore Carlo Stagnaro dialoga con Chicco Testa presso Liberrima
La guerra è entrata nella nostra vita, sebbene i media parlino ancora solo di lontane minacce e di rischi potenziali. Questo libro mostra come un conflitto, di tutti contro tutti, sia in realtà già da tempo in corso. E sia molto più vicino a noi di quanto si creda.
29 maggio 18.00 – 19.00
Giuliano Zuccoli. L’energia che ci manca
L’Autore Biagio Longo dialoga con Alessandro Beulcke presso Liberrima
All’apice della sua vita, l’attività professionale di Giuliano Zuccoli coincide con la più straordinaria trasformazione dell’industria energetica e del mondo delle utilities in Italia che ha avuto, in lui, un indiscusso protagonista, la cui espressione massima è stata la creazione e la nascita del gruppo energetico a2a. Partendo dall’eredità di due secolari aziende municipali quali la Aem di Milano e la Asm di Brescia, in meno di un decennio a2a è diventata infatti il secondo polo energetico e ambientale del Paese. La portata storica dell’opera di Zuccoli risalta ancora di più oggi se pensiamo alla crisi energetica ed ecologica mondiale, aggravata dalla guerra in Ucraina: una situazione che dà alle azioni e alle parole dell’ingegnere valtellinese il valore di vere e proprie profezie. Con un approccio narrativo, il volume parte dal racconto biografico, attraversa la comunità in cui Zuccoli si è formato per arrivare all’intensa attività volta a costruire una public utility moderna.
30 maggio 18.30-19.30
CITTA’ VINCE, CITTA’ PERDE. Come cambiano le città del mondo e come dobbiamo cambiare in Italia L’autore francesco Rutelli dialoga con Adriana Poli Bortone, Chicco Testa, Paola Viganò presso il Teatro Apollo
Oggi, per la prima volta nella storia, la gran parte dell’umanità vive in città, spesso in megalopoli con oltre 10 milioni di abitanti. Ma cosa rende le città tanto attraenti? E perché in certi momenti alcune emergono per dinamismo, piacevolezza, creatività e altre decadono e si spengono? Perché una città vince e una perde? In questo libro, attualissimo, documentato e ricco di dati, Francesco Rutelli – riconosciuto oltre le linee di divisione politica per la visione e i risultati ottenuti nel governo della Capitale – descrive le sfide dell’innovazione e quelle per la vivibilità, le trasformazioni possibili e i problemi che faranno la differenza per città, metropoli, comunità di cittadini.
31 maggio 12.00 – 13.00
UN MARE DI OPPORTUNITA’
Il pianeta, l’energia green, il nuovo Sud
Con gli autori Michele Scoppio e Enrico Ciccarelli presso Libreria Feltrinelli di Lecce Michele Scoppio, ingegnere con un ampio background nel settore delle energie rinnovabili, attualmente CEO del Gruppo Hope e Segretario Generale dell’Associazione AERO (Associazione delle energie rinnovabili offshore), esplora in questo volume la rivoluzione energetica che il Sud d’Italia può guidare, grazie soprattutto allo sviluppo dell’eolico offshore. Lo fa insieme al giornalista Enrico Ciccarelli, e con uno sguardo attento alle difficoltà ma anche alle possibilità, sostenendo che è proprio qui, nel Mezzogiorno che si concentra il potenziale per una nuova stagione di sviluppo sostenibile. La costruzione di parchi eolici offshore lungo le coste potrebbe essere il volano che il Sud ha sempre cercato per un rilancio industriale e occupazionale. Il cambiamento richiesto non è solo tecnologico, ma implica una visione strategica a livello nazionale e locale.