Lecce: dubbi, addii e perplessità a pochi giorni dal ritiro

curva sciarpataAncora non è ufficiale ma tutti ne parlano, il ritiro del Lecce slitta di qualche giorno in modo da consentire l’arrivo di nuove pedine importanti per completare lo scacchiere di Moriero. Si dovrebbe partire per Montecopiolo il 19 oppure il 20 luglio.

È evidente come lo strascico di fine stagione, dopo il fallimento per la mancata promozione, ha lasciato dei lividi dolorosi in tutto l’ambiente giallorosso.

La politica della società, cosa che non hanno nascosto mai dal primo giorno dopo la disfatta interna con il Carpi, è quella di un ridimensionamento dei costi.

Attenzione, questo però, non significa non mettere in piedi una squadra capace di vincere il campionato prossimo, ma significa eliminare il “di più” di una doppia retrocessione e di ridimensionare il tetto stipendi; cifre altissime per quelli che sono i target della Lega Pro.

Perché è palese che non tutti, ancora, hanno metabolizzato che il Lecce deve pensare da Lega Pro e deve per forza avere un occhio attento ai bilanci e ai costi sovrabbondanti. Nessuna società può permettersi in questa serie stipendi di 600mila euro l’anno, sfido chiunque, oltre al Lecce, a trovare una squadra di categoria che ha zavorre così pesanti legate alle ali del futuro.

Il lavoro di Antonio Tesoro ha questa priorità. Dopo la rescissione dei contratti di Jeda e Tomi, in questo fine settimana saranno sistemate le questioni concernenti Ferrario e Benassi; poi tra la fine di questa settimana ed entro giovedì della prossima, saranno ufficializzati i primi nuovi arrivi in maglia giallorossa.

 È inutile continuare a girovagare tra i nomi dei papabili nuovi, tanto sono sempre quelli, ma è lapalissiano come possa esserci qualche sorpresa importante per la categoria da parte del direttore Tesoro.

La più dolorosa delle scelte, in questo inizio avventura 2013-14, è quella fatta da Peppino Palaia, il dottore per eccellenza dell’US Lecce, da 36 anni in prima linea, focoso, scherzoso, sarcastico ma uno dei professionisti più apprezzati in Italia per quanto riguarda la medicina sportiva, da tutte le parti della penisola, infatti, i calciatori sono venuti in questo sperduto lembo di terra per farsi curare dallo specialista nostrano, lui ha deciso di farsi da parte; per impegni professionali, fanno sapere dalla società, ma la verità la conosce solo il suo cuore che rimarrà sempre e per sempre giallorosso.

Sicuramente ci saranno altri addii importanti, quasi certi i saluti di Giacomazzi e Chevanton, per lavorare poi sulla trattiva “Miccoli”; il Romario del Salento sarebbe pronto a ridimensionarsi lo stipendio di quel che basta a vestire la “sua” maglia, ma sembra ed è normale che lo sia, che voglia garanzie sull’allestimento di una squadra in grado di andare in B. Per lui potrebbe essere pronto un biennale e la fascia di capitano.

Miccoli a parte però, un affare che fa storia a sé, il mercato del Lecce, lo ripetiamo, per questo fine settimana e l’inizio della prossima avrà il balzo in avanti necessario per infiammare i tifosi e l’ambiente.

Il Lecce ripartirà da Bogliacino, sarà lui il faro della squadra; non dimentichiamo che a centrocampo ci sarà Memushaj, giudicato da tutti come uno dei migliori centrocampisti del campionato scorso insieme con quello che dovrebbe essere il primo acquisto del Lecce e cioè Davide Carcuro, vero motorino della Ternana, già avuto dal mister giallorosso. E poi D’Ambrosio che sembra rinnovi,  Legittimo, Kalombo, Rosafio, Tundo, Di Mariano, e Bleve insieme a qualche altro arrivo.

A meno di novità improvvise, Falcone sarà uno degli attaccanti che partirà per il ritiro, insieme a Falco, il Golden boy rinuncia alla sirene di mercato della Sampdoria per rispondere presente a Moriero (almeno per ora). Ecco questo è il reparto più nevralgico, e qui che bisognerà agire con oculatezza, ma se dovesse arrivare Miccoli, servirebbe un attaccante longilineo che faccia da boa di ripartenza e da finalizzatore. Tra i nomi che circolano c’è quello di Raffaele Nolè.

Ci vuole pazienza, un altro po’ di pazienza e il Lecce 2013-14 avrà un volto.

Avrà il volto del progetto Tesoro, come disse il Direttore Antonio: “Quest’anno partirà il nostro vero progetto, perché dell’anno scorso possiamo dire che la maggior parte della situazione era acquisita dalla vecchia gestione”.

Bisogna saper aspettare, se i Tesoro non tenessero al Lecce, si sarebbero fatti da parte, e invece sono qui, a metterci ancora la faccia e fare scelte impopolari per quello che per loro è il bene della squadra.

Bisogna avere pazienza, sarà il campo a dargli ragione o torto.

 La piazza attenda, l’arbitro non ha fischiato l’inizio della nuova stagione. E quando lo farà, lo spettacolo più bello del Lecce, saranno i tifosi, quelli veri che non si stancheranno mai di incitare la squadra, indipendentemente dalla categoria in cui milita.

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