Lanterne rosse

Da qualche anno, nelle vie che percorriamo tutti i giorni, nelle piazze cittadine, nei centri urbani, si intravedono volti asiatici alle prese con le loro saracinesche e le loro ormai emblematiche lanterne rosse. Negozi d’abbigliamento, ristoranti, e coiffeur sono le attività predilette per la maggior parte degli immigrati cinesi. L’opinione dei cittadini si spacca: “Ci hanno invaso” dice qualcuno, “Quelli sì che ci sanno fare con l’economia” dice qualcun altro.

Ma chi sono davvero i cinesi? Come spiegare il comportamento della popolazione immigrata più chiusa e riservata presente sul nostro territorio?

Il modo di fare di ogni essere umano deriva, almeno in parte, dall’educazione ricevuta, dalla società in cui è cresciuto e dalle tradizioni della sua gente. Fin dall’infanzia un bambino cinese è educato alla chiusura sentimentale, al culto estremo della famiglia, all’umiltà, e allo zelo più assoluto. La nostra mentalità aperta e giocosa non solo risulta loro imbarazzante ma in certi casi può rivelarsi addirittura “offensiva”.

Un simpatico esempio è costituito dall’atto pratico di uno dei più comuni scambi verbali tra esseri umani: quello dei “complimenti”. Se si facesse un complimento ad una ragazza salentina (che si tratti di apprezzamenti circa la bellezza, l’intelligenza o le doti personali è indifferente), la risposta sarebbe certamente un sonoro “Grazie”, seguito magari da un sorriso gentile.

Al contrario, lo stesso complimento ad una ragazza di Pechino, avrebbe un effetto tutt’altro che comprensibile per la nostra cultura. In Cina, infatti, ringraziare qualcuno per un complimento equivale ad “accettarlo” e riconoscergli quindi quel particolare pregio. Un solo “grazie” indicherebbe non solo scarsa modestia, ma addirittura superficialità.

In una nazione dove la semplice pratica del complimentarsi ha un rituale ben preciso, una pacca sulla spalla ad una persona appena conosciuta è più che impensabile. E se per gli immigrati cinesi di seconda e terza generazione, i nostri modi di fare sono sempre più comprensibili e quindi imitabili, la maggior parte di questa gente non riesce, ma soprattutto non aspira all’integrazione. Pur amando e rispettando il nostro territorio, molti di loro non concepiscono una realtà in cui i ragazzi della scuola dell’obbligo sono già alle prese con il sesso, la droga o le semplici sigarette. La classica domanda da mamma salentina: “e tua figlia ce l’ha il fidanzatino?” è per questa gente motivo di grande imbarazzo e turbamento.

La maggior parte dei cinesi sono molto legati alla loro terra natia e quasi tutti lavorano sodo per poter mandare i soldi ai familiari rimasti in Cina.

Purtroppo questo significa anche avere poche ore a disposizione per guardarsi in giro, socializzare con gli abitanti del luogo, e farsi un’opinione diversa da quella che ci dipinge comunemente come simpatici pigroni. Un ultimo pensiero va ai figli di cinesi, nati e cresciuti nei nostri quartieri, coloro che, fondendo due culture con qualità estremamente differenti, potranno valorizzare gli aspetti migliori di entrambe.

Del resto cosa vuol dire integrarsi se non arricchire e arricchirsi.

{loadposition addthis}

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizziamo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento del sito e migliorare la tua esperienza di navigazione. Non utilizziamo cookie per la profilazione o per raccogliere dati personali. Proseguendo nella navigazione, accetti l'uso di questi cookie. View more
Cookies settings
Accetta
Privacy & Cookie policy
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active

Privacy Policy

1. Introduzione

Benvenuto nel nostro sito web. La tua privacy è importante per noi. Questa Privacy Policy descrive come gestiamo i dati e le informazioni durante la tua navigazione sul nostro sito.

2. Dati Personali

Non raccogliamo né trattiamo dati personali degli utenti. Non utilizziamo form di contatto, registrazioni, newsletter o altre funzionalità che richiedono la fornitura di dati personali.

3. Cookie e Cache

Utilizziamo strumenti di cache per ottimizzare le prestazioni del sito. Questi strumenti possono salvare temporaneamente alcuni dati di navigazione sul tuo dispositivo, come le pagine visitate o i contenuti caricati, ma non contengono informazioni personali identificabili.

Cookie Tecnici

  • Utilizziamo cookie tecnici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Questi cookie non richiedono il tuo consenso, poiché sono essenziali per il funzionamento del sito.

Disabilitazione dei Cookie

Puoi configurare il tuo browser per rifiutare o eliminare i cookie. Tuttavia, alcune funzionalità del sito potrebbero non funzionare correttamente.

4. Dati di Navigazione

Quando visiti il nostro sito, alcuni dati tecnici possono essere raccolti automaticamente dai server, come:
  • Indirizzo IP
  • Tipo di browser
  • Data e ora della visita
  • Pagine visitate
Questi dati sono raccolti esclusivamente per finalità di sicurezza, monitoraggio delle prestazioni del sito e prevenzione di abusi. Non vengono utilizzati per identificare l’utente.

5. Collegamenti a Siti Esterni

Il nostro sito potrebbe contenere collegamenti a siti web di terze parti. Non siamo responsabili per le pratiche di privacy o il contenuto di tali siti. Ti consigliamo di leggere le loro politiche sulla privacy.

6. Sicurezza

Adottiamo misure tecniche per garantire la sicurezza delle informazioni raccolte automaticamente, limitando al minimo i rischi di accesso non autorizzato, perdita o alterazione.

7. Modifiche alla Privacy Policy

Ci riserviamo il diritto di aggiornare questa Privacy Policy in qualsiasi momento. Ti invitiamo a controllare periodicamente questa pagina per eventuali modifiche.

8. Contatti

Per ulteriori informazioni, puoi contattarci all’indirizzo email: [info@paisemiu.it].
Save settings
Cookies settings