A Squinzano, la seconda serata del Salento Metal Contest

Squinzano (Le) – Ieri, 15 marzo 2013, si è svolta la seconda tappa live del SALENTO METAL CONTEST 2013, il concorso musicale salentino dedicato alle metal band dell’italico stivale, evento organizzato dalla Cold Flames. Presentatore delle band sul palcoscenico dell’ISTANBUL CAFE’ di Squinzano (LE), l’eclettico Luca NICOLI’, musicista e  presidentedel C.A.I. (Consorzio Artisti Indipendenti). 

Quattro le band salite sul ring del club salentino. Iniziano gli HELVETE SVART, black death metal band da Lecce. Sono in quattro, nella classica formazione a 2 chitarre, basso e batteria. Uno dei chitarristi è il singer della band che si esprime in un classico growl tanto caro al genere death. 

Le sonorità scure, per lo più articolate in serrati riff chitarristici, dalla tecnica rigorosa, ricalcati dal basso che ne segue pedissequamente le linee, si sviluppano secondo i classici dettami del genere death: uso massiccio dei piatti e della cassa, compito disimpegnato  da una buona sezione ritmica.  Il pubblico, in numero maggiore rispetto alla prima serata del contest, li ascolta con attenzione, segno di apprezzamento per le composizioni dei nostri.  Bravi!    

Poi è toccato ai TWISTED TOYS, Nu metal band da Cosenza, ammaliare il pubblico  dell’Istanbul. Sulle prime, le sonorità espresse nel brano d’apertura ci ricordano molto i KORN, con tanto disalti e headbanging cadenzati sul mood del pezzo. Sono in cinque e sul palco danno spettacolo. In alcuni frangenti, sembra anche di vedere, nel chitarrista solista, le sembianze di “SEVEN”, il guitar player degli Slipknot, complice la tuta mimetica indossata e una mascherina antipolvere sul viso. Il cantante è  padrone della scena: preciso ed intonato, ha negli acuti la sua arma migliore che non lesina mai di sfoggiare. La batteria è roboante e genera una tempesta di suono: il drummer  “mena forte” e la “povera” Mapex lo asseconda al meglio. Il basso ha una timbrica definita e corposa, come si richiede nel genere. Nei successivi brani, la band cambia volto: emerge il lato  eclettico  e, per certi versi, più intimista. I testi, cantati in inglese, non sono affatto banali e raccontano di problematiche che purtroppo affliggono il nostro territorio. Che dire oltre: sarà colpa della “soppressata” ma la band è piccante al punto giusto! Complimenti! 

Salgono sul palco i BANANA MAYOR, band barese che propone un genere alternative metal di difficile catalogazione. Tenti di inquadrarli e raffrontarli con band del mainstream e loro sfuggono via, senza darti riferimenti, segno che l’obiettivo è  stato raggiunto: la tanto agognata originalità! 

Sono in quattro: chitarra, basso, batteria e voce. Il cantante è un folletto che si dimena sul palco come un posseduto. Tecnicamente dotati, riescono a catalizzare l’attenzione del pubblico già sulle prime. Al chitarrista spetta il compito più gravoso: da solo crea linee melodiche e riff  taglienti, disimpegnando il compito con personalità. Buona la sezione ritmica, con basso e batteria “quadrati” ed in sintonia. La band prosegue nei brani alternando pause a rabbiose sfuriate alla Rage against the machine, come un rituale volto ad esorcizzare il pubblico. Ci hanno anticipato l’imminente uscita del loro CD che sicuramente saprà compendiare tutte le loro originali peculiarità! Ottimo live! 

Chiudono la lunga serata i PERSEUS,  Power Metal band  brindisina.   

Che dire: powerissimi! Presenza scenica al Top  (sembrano essere stati direttamente scaraventati dall’operatore di Matrix sul palco dell’Istanbul, con i loro lunghi cappotti di pelle nera). Anche l’occhio vuole la sua parte ma, tra i sensi, è quello meno stimolato perché qui, a farla da padrone, è il muro di suono che ti investe come un treno in corsa!

Le teste del pubblico ondeggiano, l’impianto audio sembra vacillare sotto i potentissimi acuti del cantante, le chitarre  macinano riff ed accordi alternandosi in virtuosi assoli (a noi con i capelli bianchi, gli assoli nei pezzi metal sono e saranno sempre un format invincibile). Il giovane batterista è il metronomo del gruppo, con il basso che pulsa in un una amalgama  granitica.  In chiusura ci regalano una chicca,  la cover degli Anthrax.  Grandi!!!

Le luci del palco si spengono sul DAY TWO del Salento Metal Contest 2013. Efficace, come sempre, l’organizzazione dell’evento da parte della Cold Flames, sotto l’egida del  C.A.I. (Consorzio Artisti Indipendenti).

Il prossimo appuntamento è per venerdì 22 marzo 2013, sempre all’Istanbul Cafè di Squinzano, per la terza tappa del contest.

Horns Up

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A Squinzano, la seconda serata del Salento Metal Contest

Squinzano (Le) – Ieri, 15 marzo 2013, si è svolta la seconda tappa live del SALENTO METAL CONTEST 2013, il concorso musicale salentino dedicato alle metal band dell’italico stivale, evento organizzato dalla Cold Flames. Presentatore delle band sul palcoscenico dell’ISTANBUL CAFE’ di Squinzano (LE), l’eclettico Luca NICOLI’, musicista e  presidentedel C.A.I. (Consorzio Artisti Indipendenti). 

Quattro le band salite sul ring del club salentino. Iniziano gli HELVETE SVART, black death metal band da Lecce. Sono in quattro, nella classica formazione a 2 chitarre, basso e batteria. Uno dei chitarristi è il singer della band che si esprime in un classico growl tanto caro al genere death. 

Le sonorità scure, per lo più articolate in serrati riff chitarristici, dalla tecnica rigorosa, ricalcati dal basso che ne segue pedissequamente le linee, si sviluppano secondo i classici dettami del genere death: uso massiccio dei piatti e della cassa, compito disimpegnato  da una buona sezione ritmica.  Il pubblico, in numero maggiore rispetto alla prima serata del contest, li ascolta con attenzione, segno di apprezzamento per le composizioni dei nostri.  Bravi!    

Poi è toccato ai TWISTED TOYS, Nu metal band da Cosenza, ammaliare il pubblico  dell’Istanbul. Sulle prime, le sonorità espresse nel brano d’apertura ci ricordano molto i KORN, con tanto disalti e headbanging cadenzati sul mood del pezzo. Sono in cinque e sul palco danno spettacolo. In alcuni frangenti, sembra anche di vedere, nel chitarrista solista, le sembianze di “SEVEN”, il guitar player degli Slipknot, complice la tuta mimetica indossata e una mascherina antipolvere sul viso. Il cantante è  padrone della scena: preciso ed intonato, ha negli acuti la sua arma migliore che non lesina mai di sfoggiare. La batteria è roboante e genera una tempesta di suono: il drummer  “mena forte” e la “povera” Mapex lo asseconda al meglio. Il basso ha una timbrica definita e corposa, come si richiede nel genere. Nei successivi brani, la band cambia volto: emerge il lato  eclettico  e, per certi versi, più intimista. I testi, cantati in inglese, non sono affatto banali e raccontano di problematiche che purtroppo affliggono il nostro territorio. Che dire oltre: sarà colpa della “soppressata” ma la band è piccante al punto giusto! Complimenti! 

Salgono sul palco i BANANA MAYOR, band barese che propone un genere alternative metal di difficile catalogazione. Tenti di inquadrarli e raffrontarli con band del mainstream e loro sfuggono via, senza darti riferimenti, segno che l’obiettivo è  stato raggiunto: la tanto agognata originalità! 

Sono in quattro: chitarra, basso, batteria e voce. Il cantante è un folletto che si dimena sul palco come un posseduto. Tecnicamente dotati, riescono a catalizzare l’attenzione del pubblico già sulle prime. Al chitarrista spetta il compito più gravoso: da solo crea linee melodiche e riff  taglienti, disimpegnando il compito con personalità. Buona la sezione ritmica, con basso e batteria “quadrati” ed in sintonia. La band prosegue nei brani alternando pause a rabbiose sfuriate alla Rage against the machine, come un rituale volto ad esorcizzare il pubblico. Ci hanno anticipato l’imminente uscita del loro CD che sicuramente saprà compendiare tutte le loro originali peculiarità! Ottimo live! 

Chiudono la lunga serata i PERSEUS,  Power Metal band  brindisina.   

Che dire: powerissimi! Presenza scenica al Top  (sembrano essere stati direttamente scaraventati dall’operatore di Matrix sul palco dell’Istanbul, con i loro lunghi cappotti di pelle nera). Anche l’occhio vuole la sua parte ma, tra i sensi, è quello meno stimolato perché qui, a farla da padrone, è il muro di suono che ti investe come un treno in corsa!

Le teste del pubblico ondeggiano, l’impianto audio sembra vacillare sotto i potentissimi acuti del cantante, le chitarre  macinano riff ed accordi alternandosi in virtuosi assoli (a noi con i capelli bianchi, gli assoli nei pezzi metal sono e saranno sempre un format invincibile). Il giovane batterista è il metronomo del gruppo, con il basso che pulsa in un una amalgama  granitica.  In chiusura ci regalano una chicca,  la cover degli Anthrax.  Grandi!!!

Le luci del palco si spengono sul DAY TWO del Salento Metal Contest 2013. Efficace, come sempre, l’organizzazione dell’evento da parte della Cold Flames, sotto l’egida del  C.A.I. (Consorzio Artisti Indipendenti).

Il prossimo appuntamento è per venerdì 22 marzo 2013, sempre all’Istanbul Cafè di Squinzano, per la terza tappa del contest.

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