Un evento culturale, una lettura dilettevole, la contemplazione di un dipinto possono agire come rimedi psicoterapici e rispondere a bisogni atavici, stricto sensu. Tutte le arti, la fisica quantistica, la danza artistica, alcuni pezzi musicali sono spesso e volentieri altresì vissuti in qualità di godibili passatempi ma anche come vere e proprie soluzioni a problematiche del quotidiano da indicare a parenti, amici o colleghi, sempre in cerca di distrazioni o fonti di ispirazione. O ancora, senza timore di smentita, possiamo dire che le arti nobili possiedono un potenziale contagioso, un cult motive per la realizzazione di un libro da destinare ad affezionati del genere e quant’altro. Ne usciamo purificati da un ballo o dall’intonazione davanti allo specchio della nostra canzone preferita, fantasticando di presentarla ad una kermesse canora.
E che dire del bene che ricavano tante casalinghe, provate dall’incalzante lavoro domestico, che si misurano nei ritagli di tempo con performance giovanili o attività ricreative, ritenute un relax a giusta causa per potersi definire donne evolute e degne dell’appellativo Donna moderna, tanto di moda? Non si può più astrarre dalle materie di studio, e tali sono per molti versi, cosiddette nuove anche se non lo sono, e che hanno un ascendente sulla propria emotività, o sui sentimenti o sull’ empatia, vera panacea di positività nella famiglia, oggi in crisi, quindi necessitante di un balsamico bagno di dolcezza. In verità ciò che manca nell’era della comunicazione, paradossalmente, è l’ascolto di se stessi prima di tutto , indispensabile per preservare la propria identità, ricchezza da difendere inesorabilmente. Vogliamo provare a dare spazio alla psicologia? Qualche tempo fa la si definiva la scienza del domani. Dunque il domani è oggi.