I versi di Cosimo Russo: così nella pittura, come nella poesia

Memorie|VIDEOARTE| “Ut pictura poesis. Vincenzo Ciardo, Cosimo Russo e la natura del Salento”

Entrare nella casa di Cosimo Russo,  a Gagliano del Capo, al n. 3 di via Unità d’Italia, che a questa Italia unita è in fondo,  vuol dire varcare la soglia di un luogo dove “il dolore si è trasformato in presenza”. Con queste parole la mamma Luigina Paradiso si rivolge ai visitatori ed interviene, con forza pacata, al di là di ogni retorica, durante conferenze e incontri che ogni anno dalla sua scomparsa nel 2017, all’età di quarantacinque anni, celebrano il figlio, poeta schivo, di cui è stato pubblicato un solo componimento in vita; solo ora se ne  riconosce  il valore e l’importante lascito umano e culturale.

L’Enciclopedia Treccani, di recente, gli ha dedicato una voce; nel giugno del 2022 è stato dato alle stampe un corpus di poesie scelte, Su canzoni mai cantate, a cura di Annalucia Cudazzo con interventi critici della stessa, di Massimo Bray e Michela Blasco (Musicaos Editore). Nel volume, che raccoglie una selezione di componimenti dal 1994 al 2017, sono confluiti testi inediti ed editi in precedenti raccolte postume: Per poco tempo (Manni, 2017) e Ancora una volta (Manni, 2019).

La casa di Cosimo Russo, per volere di Luigina e dei familiari, è divenuta un Centro Studi  per la poesia contemporanea. Vi si può ammirare una mostra permanente delle opere di Vincenzo Ciardo (insieme ad alcuni Casciaro ed altri artisti), collezione privata voluta dalla famiglia e curata dal fratello Antonio, con la passione e l’ostinazione di coloro che amano coltivare le cose belle e la memoria che queste possono traghettare fino a commuovere.

I quadri alle pareti fanno  da controcanto ai versi di Russo dove la natura pulsa, se ne avverte “il rombo incessante”. Nella  sua poesia, legata alla produzione poetica del Mezzogiorno,  temi intimi, il tema del restare, il rifiuto di non fermarsi alla “superficie delle cose” ché “la malattia di cui soffriamo è l’infinito”, frammenti di realtà concreta e viva come la terra. Ma dietro tutto, una passione per il lavoro inteso come studio e riflessione profonda. E poi, la lettura: un amore contenuto, come in uno scrigno sacro, nella libreria che Luigina, per anni responsabile della biblioteca del Comune di Gagliano, con devozione e rispetto ha riproposto intatta nella sequenza dei testi da lui voluta.

Si capisce molto di una persona osservando la sua libreria, Ancor più, curiosandovi, si comprende l’essenza di un poeta. La prima fila in basso è occupata dai volumi dell’enciclopedia UTET che, racconta Luigina, fu acquistata per rispondere dalle tante domande di Cosimo e Antonio ancora bambini. E lo sguardo corre e si ferma su Rousseau, Kant, Grossman, e ancora su testi di matematica, diritto, economia.

Nel Centro Studi per la Poesia Contemporanea “Cosimo Russo”, in un pomeriggio di metà agosto, più precisamente domenica 17 alle ore 19.30,  con il patrocinio della Provincia di Lecce – Salento d’amare e del Polo Biblio – Museale di Lecce, sono state presentate  le cartoline di “Ut pictura poesis”- Vincenzo Ciardo, Cosimo Russo e la natura del Salento – Mostra permanente. Durante l’incontro, coordinato dal fratello del poeta, Antonio Russo, dell’Università della Sapienza di Roma, è stato proiettato il video Memorie del giovane e talentuoso Alessio Caputo, allievo dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, con la partecipazione di Nicole Manni,  sulle suggestioni dei versi del poeta. La proiezione è stata  preceduta dall’appassionato intervento di Luigi De Luca, responsabile del Polo Biblio – Museale della provincia di Lecce, ed è stata seguita dall’accurata esegesi del professor Mario Panarello, docente dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. La bellezza della parola si è fatta immagine, in modo tale che ognuno di noi, a suo modo, potesse “vedere”, come nella pittura, così nella poesia, un paesaggio interiore tutto proprio.   Il prezioso intervento del fratello Antonio e le calde parole della madre Luigina hanno chiuso la serata durante la quale sono state donate le cartoline: su un lato, la riproduzione delle opere della collezione, sull’altro, i versi del poeta. Una sola richiesta: “spedirne almeno una”. L’incontro, un raro momento di cultura condivisa.

Tornare dopo pochi giorni nello stesso luogo, restituisce un’esperienza ancora più intensa. E tornarci, dopo essersi immersi nella poesia di Cosimo Russo, provoca moti ancora diversi. E così  “restiamo in contemplazione /facciamo come gli alberi /che stanno immobili” in questo Sud “con il sole in mano” dove abbiamo scelto di tornare o di restare.

Gabriella Manca

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