Serata di panico a Novoli, Villa Convento e Cavallino. Stessa banda, tre rapine in un’ora, scattato già il primo arresto

IMG 1687Cavallino / Villa Convento / Novoli (Le) – Tre rapine in poco meno di un’ora, questi i numeri della folle giornata di ieri nei tre comuni della provincia di Lecce: Cavallino, Villa Convento e Novoli. 

A commetterle, sempre lo stesso gruppo di malintenzionati, formato da tre uomini, incappucciati e armati di pistola. 

A bordo di un Opel Zafira, i rapinatori, hanno dato il via ad una corsa contro il tempo, nel tentativo di racimolare quanto più denaro possibile dai tre esercizi; sempre uguale la dinamica: un complice in auto pronto per la fuga, mentre gli altri due, all’interno dei locali, intenti a minacciare il personale e svuotare la cassa. Il supermarket “Sidis” di Cavallino, la prima tappa, dove in un’azione lampo, strattonando e minacciando le cassiere, sono riusciti a portar via quasi tutto il contante presente, i carabinieri giunti sul posto, dopo aver visionato le registrazioni di videosorveglianza hanno avviato le ricerche. I criminali però, non contenti, hanno immediatamente fatto rotta per Villa Convento, fermandosi questa volta presso la farmacia “Fontò”, dove oltre all’incasso, è stata presa di mira anche una cliente, che ha visto sottrarsi la borsetta con la forza. Subito dopo, si sono spostati a Novoli, per il terzo e ultimo assalto al supermercato “Conad”, poco prima di dileguarsi.

Un’azione premeditata e non certamente casuale, vista la rapidità dei colpi in ben tre diversi paesi, ma altrettanto rapida è stata anche la reazione dei Carabinieri delle compagnie di Lecce e Campi Salentina. Con un blitz notturno nel campo rom “Panareo”, sulla SS 7Ter, è stato arrestato Senad Salijaj, montenegrino di 26 anni, ritenuto uno dei tre membri della banda, riconosciuto dagli abiti indossati ripresi dalle telecamere di sorveglianza; inoltre, sempre nello stresso campo, è stato fermato anche Soni Hajdai, 22 anni, per possesso di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi, non è stato però riscontrato alcun suo legame con le rapine. 

Sono state le diverse tracce, inevitabilmente lasciate dai tre uomini, durante le rapine e le testimonianze raccolte, tutte convergenti su un forte accento slavo di un rapinatore, unite al riconoscimento della targa del veicolo, ad aiutare le indagini. La Opel Zafira grigia è stata così poco dopo ritrovata abbandonata, ed è risultata essere stata rubata ad un albanese residente a Lecce. 

Al momento i due cittadini slavi si trovano agli arresti presso Borgo San Nicola, mentre prosegue la caccia agli altri due complici di Salijaj.

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