In un quadrilatero perfetto, tra le mura di un castello e vecchie case di pietra, i pochi riflettori accesi sembrano specchi di luna che, timida, si affaccia sulla scena, mentre soffia un vento fresco di fine estate.
Sternatia, piccolo comune della Grecìa salentina, ci sorprende in un fondale antico: tanto pubblico, un pianoforte, un contrabbasso e una batteria.
Si attende in silenzio, la star della serata, Enrico Pieranunzi, uno dei massimi pianisti della scena jazz italiana e internazionale. Ma all’improvviso si resta sospesi. Il Direttore artistico del Festival “I concerti del Chiostro”, Luigi Fracasso, annuncia che il musicista tanto atteso non ci sarà. Sale sul palco Roberto Esposito. Il pubblico non fa una piega. Aspetta.
Già sulle prime note si cede alla bellezza dell’ascolto. Un repertorio che attraversa gli standard classici, quelli di Michel Petrucciani in apertura fino a culminare in un sorprendente Life of Mars di David Bowie e poi un Herbie Hancock che conclude con straordinarie virate pianistiche. Ad accompagnare il pianista Roberto Esposito i due fuoriclasse del trio Pieranunzi, Luca Bulgarelli al Contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria.
Un concerto insolito di grande impatto sonoro, intimo, suggestivo che si conferma all’altezza di ogni aspettativa condito dalle parole semplici di un pianista del sud Salento, cresciuto ascoltando la musica dei grandi e che per uno strano segno del destino ieri sera a Sternatia quei due grandi musicisti hanno suonato con lui.