
Nei 3 anni e mezzo trascorsi dal giorno del delitto, la memoria della giovane sarebbe stata più volte infangata, in alcune trasmissioni televisive, da Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli, genitori di Lucio Marzo, che avevano sempre considerato Noemi una presenza negativa nella vita del figlio. Infatti, proprio la conflittualità con la famiglia sarebbe stato il movente dell’omicidio.
Le prime ingiurie rivolte alla giovane risalgono a pochi giorni dopo la sua scomparsa, quando, nel corso della trasmissione su Rai3 “Chi l’ha visto”: i genitori di Lucio Marzo si espressero dicendo “Era una ragazza notturna, altro che solare, si è infilata in casa di notte… a me lo ha detto chiaramente ti devo far impazzire… aveva problemi… era gelosa… si è chiusa nell’armadio e poi è andata a letto con mio figlio… ma la ragazzina anche di un anno più piccola, aveva un bagaglio di esperienza molto più grande” e proseguirono riferendo di “essere stati allertati dal professore della scuola perché Noemi aveva picchiato Lucio… era tutt’altro che una brava ragazza, si accompagnava con delinquenti di trenta quarant’anni, una ragazzina di sedici anni e non voglio andare oltre… addirittura aveva dato i soldi ad un certo tipo per comprare una pistola e per spararci addirittura incitava mio figlio affinché ci scannasse tutti”. Biagio Marzo rincarò inoltre la dose, aggiungendo “era una ragazza cresciuta allo stato brado”.